Per il cane, il concetto di spazio è fondamentale, dato che naturalmente gestisce le sue interazioni sociali anche sul piano delle distanze.
Invadere lo spazio di un cane significa varcare un limite essenziale per la sua sicurezza e quella del suo gruppo sociale.
Dare importanza agli spazi è un’attitudine innata atta a preservare sé stesso, il proprio branco o gruppo sociale, e l’ambiente circostante in cui vive e di cui si sente responsabile.
Negli anni ‘60, l’antropologo statunitense Edward T.Hall dopo aver studiato a lungo il comportamento territoriale degli animali ed averlo rapportato agli esseri umani, elaboró una nuova disciplina, la prossemica, che studia lo spazio, le distanze, i gesti ed il comportamento all’interno di una comunicazione verbale e non verbale.
Edward T.Hall descrisse 4 tipi di zone invisibili interpersonali:
- AREA INTIMA (la più interna, riservata ai membri del proprio gruppo sociale con i quali l’individuo ha un legame affettivo)
- AREA INDIVIDUALE o PERSONALE (comunicazione diretta nella quale vi è un contatto)
- AREA SOCIALE (rapporti formali a distanza con scambio di informazioni)
- AREA PUBBLICA (la più esterna, che non implica un’interazione diretta)
Riportato ai cani, questi confini variano in base al loro stato emotivo, all’età, alla genetica, al contesto ambientale circostante e allo stato di salute, perciò sono soggettivi e mutabili.
Un cane pauroso o fobico cercherà di mantenere una maggiore distanza muovendosi verso i punti di riferimento o zone di comfort e verso il perimetro, un cane più socievole e sicuro di sé invece si muoverà in tutto lo spazio a disposizione, prediligendo il centro.
Ogni cane, anche il più socievole, ha esigenza di preservare i suoi spazi, soprattutto quando questi vengono continuamente violati.
Le scomode e fastidiose invasioni riguardano anche le attenzioni costanti, le manipolazioni continue (soprattutto se il cane sta riposando), prenderlo in braccio e posizionare la ciuccia (zona riposo) e le ciotole (zona dedicata al pasto) in posti di passaggio, nei quali il cane è in balia di troppe sollecitazioni ed impossibilitato a godersi un momento di pace e di silenzio.
E’ nostra responsabilità riservare spazi in casa che siano solo del cane, riparati e tranquilli.
Inoltre, è necessario preservare il cane dalle incessanti attenzioni dei bambini, così da evitare spiacevoli situazioni legate a reazioni aggressive o situazioni di stasi e rassegnazione.
Se volete iniziare un’interazione con un cane che non conoscete, dovete innanzitutto rispettare il suo spazio personale rimanendo a distanza, osservando cosa, sul piano non verbale vi sta comunicando, così da evitare una reazione istintiva e nervosa mirata esclusivamente ad allontanarvi.
Se per il cane risulterete persone interessanti sarà lui a venire da voi, accettandovi nella sua zona intima, in caso contrario evitate di forzare l’interazione.
Un altro momento delicato è l’incontro con altri cani o persone in posti in cui vi è una condizione di limitazione dello spazio di movimento, ad esempio quando è al guinzaglio o quando viene costretto a passare in uno spazio troppo stretto, perdendo la possibilità di gestire i propri.
In quei casi è la persona a dover preservare il proprio cane da incontri ravvicinati e forzati poco piacevoli.
In che modo?
Semplicemente prendendo le distanze, allargandosi lateralmente o cambiando strada, evitando passaggi troppo stretti, allentando il guinzaglio senza costringerlo in situazioni difficili da gestire.
L’ideale sarebbe far incontrare i cani in uno spazio neutro, aperto e privo di limitazioni o contenimenti.
Per un cane, la macchina, la soglia di casa, un cancello, un box o un reticolato accentueranno le sue reazioni di minaccia, come se fungessero da amplificatori.
Come descritto da uno dei padri fondatori dell’etologia moderna Konrad Lorenz: “Ogni animale, soprattutto ogni grosso mammifero, fugge di fronte ad un nemico che gli è superiore non appena questi oltrepassa il limite di una determinata distanza da lui (…) Sono appunto le reazioni alla distanza di fuga e alla distanza critica che occorre tenere presenti per spiegare il comportamento del cane che ho sopra descritto, dietro un cancello prima chiuso e poi aperto. Il reticolato divisorio ha l’effetto di aumentare la distanza di parecchi metri; lì dietro il cane si sente al sicuro e il suo coraggio aumenta in proporzione. L’aprirsi del cancello agisce su di lui come se l’avversario si fosse avvicinato appunto di quei parecchi metri…”
Il nostro compito è capire il perché di certi comportamenti, comprenderli ed imparare a rispettarli senza forzature o intromissioni.
Sarà il vostro cane a dirvi come preferisce muoversi.
Potrà scegliere qualcosa anche lui ogni tanto?